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Tentamus-Agriparadigma Laboratorio di Analisi chimiche e microbiologiche

Allerta ossido di etilene in matrici vegetali

Le origine dell’allerta

La prima allerta dell’ossido di etilene è stata pubblicata sul sito del RASFF – sistema di allerta rapido per alimenti e mangimi, il giorno 09-09-2020 dal Belgio, sul prodotto semi di sesamo dove è stato riscontrato ossido di etilene in concentrazione di 30,1 ± 8,7 mg/kg – ppm – con limite uguale a 0,05 mg/ kg – ppm.
La prima allerta pubblicata dall’Italia è stata registrata in data 20-10-2020.
Da allora, fino ad aprile 2022, sono stati pubblicati più di 900 alert sul portale RASFF riguardanti la presenza di ossido di etilene in prodotti alimentari.
L’ossido di etilene si può trovare in alte concentrazioni nei semi di sesamo e in altri prodotti come riso, noci, legumi, cereali, spezie, frutta e verdura, semi, caffè, gomma di guar (E412) e anche nella farina di semi di carrube (E410). Tutti i prodotti citati
sono provenienti da paesi extracomunitari e particolarmente allarmante è la situazione dei prodotti alimentari provenienti dall’India.
In India l’ossido di etilene è comunemente impiegato sulle derrate alimentari per disinfettare e sterilizzare; questa pratica è in uso soprattutto nelle derrate alimentari che vengono esportate in Europa per prevenire la degradazione del prodotto durante il trasporto che avviene prevalentemente via mare ed ha una durata di alcune settimane e/o mesi.
Per quanto riguarda le derrate alimentari ed i prodotti derivati la normativa prevede un Livello Massimo di Residuo stabilito dal Reg. (EU) 2015/868 compreso nell’intervallo 0,02 0,10 mg/kg a seconda del tipo di prodotto, mentre per il limite degli additivi si deve fare riferimento al Regolamento 231 del 2012 – che stabilisce le specifiche degli additivi alimentari elencati negli allegati II e III del regolamento (CE) n. 1333/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio.

 

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